Il Secondo Piano Operativo proposto dall’amministrazione comunale prevede un ulteriore allargamento dell’area industriale di Fosso Imperatore (che giŕ ora č di 600.000 metri quadrati) di ulteriori 221.000 metri quadrati (piů una serie di collegamenti viari quantificabili in circa 70.000 metri quadrati), andando a coprire completamente una zona che da sempre č stata dedicata all’agricoltura.
Questa operazione rappresenta un nuovo attacco al nostro territorio, un nuovo tentativo di trasformare Nocera Inferiore in un deserto di capannoni vuoti e asfalto, dopo anni in cui abbiamo assistito alla devastazione del territorio con opere che lo hanno attraversato senza lasciare nessun beneficio e che stanno soltanto contribuendo al suo impoverimento.
Le zone industriali nel solo comune di Nocera Inferiore assommano ad un totale di piů di 800.000 metri quadrati che, aggiungendo i 221.000 del nuovo progetto, arriverebbero a piů di 1 milione…uno spazio uguale a 155 campi da calcio!
La nuova normativa che riguarda le ZES (Zone Economiche Speciali) ha accentrato tutte le decisioni a Roma. Si prepara, quindi, un’ industrializzazione completamente scollegata dal territorio che ripeterŕ un copione giŕ visto tante volte di aziende che delocalizzano per ottenere sgravi fiscali e pochi anni dopo vanno via. Un’altra grande rapina ai danni del meridione, mentre i nostri giovani continuano ad emigrare per trovare un lavoro dignitoso e non sottopagato e il reddito medio pro capite dell’agro nocerino-sarnese č circa il 30% in meno rispetto al reddito medio italiano.
La nostra cittŕ non puň sostenere un’ulteriore devastazione del territorio. Il dissesto idro-geologico č ormai sotto gli occhi di tutti: ad ogni pioggia i corsi d’acqua esondano e il terreno frana. Né puň sopportare l’ennesimo allontanamento dalla terra dei contadini che custodiscono un antico sapere, pezzi della nostra storia perduti per sempre.
Č nostra responsabilitŕ fermare questo degrado per il futuro delle prossime generazioni.
Ai politici chiediamo: dov’č il vostro limite? Fino a quando continuerete a distruggere il territorio sostituendo un’attivitŕ che per millenni ha caratterizzato l’agro, l’agricoltura piů produttiva al mondo, con un fantomatico sviluppo industriale che inquinando, impermeabilizzando il suolo, coprendo la terra con cemento prepara la catastrofe futura?
Una politica che non assume il concetto di limite porta direttamente alla catastrofe.
Queste le motivazioni che hanno portato alla nascita della rete NO PIP a difesa del suolo, che chiama tutti i partiti, associazioni, sindacati, cittadini ad unirsi per organizzare una forte opposizione al progetto, prima che venga definitivamente approvato.