Nella mattinata odierna, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia
di Finanza di Avellino ha notificato, su disposizione di questa Procura della Repubblica,
un’ordinanza dě applicazione della dall’esercizio del pubblico servizio
misura interdittiva personale della sospensione nei confronti dell’Amministratore Unico dell’A1to
Calore Servizi s.p.a., svolgente il
pubblico servizio idrico integrato per i Comuni della
Provincia Irpina e in parte di quella sancita, e di un dipendente addetto alla segreteria del Presicěente.
Per l’Alto Calore Servizi s.p.a. pende attualmente procedura di concordato preventivo innanzi al Tribunale di Avellino, incardinata dopo l’istanza di fallimento avanzata da questo Ufficio, a seguito dell’accertamento, nella presente fase di indagine, di un’esposizione debitoria di circa 150 milioni di euro nell’anno 2021.
L’ordinanza č stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Avellino nell’ambito del procedimento penale riguardante i corsi di formazione professionale per il personale dipendente svolti negli anni 2019, 2020 e 2021, finalizzati a far acquisire maggiori conoscenze tecnologiche.
Si tratta di corsi di formazione professionale per i quali la societŕ Alto Calore Servizi ha goduto, mediante compensazione tributaria, dei crediti di imposta previsti dalla legge del 27 dicembre 2017 n. 205 (“Formazione 4.0”), per un ammontare complessivo di C632.000,00.
L’attivitŕ di indagine, partita all’indomani delle denunce di dipendenti della predetta societŕ che informavano l’A.G. della loro mancata partecipazione a detti corsi formativi pur comparendo negli elenchi dei discenti, ha consentito di accertare l’effettiva inesistenza dei suddetti corsi.
Le fattispecie delittuose contestate, allo stato, agli indagati (complessivamente, quattordici persone, tra cui anche dipendenti dell’Alto Calore e rappresentanti legali delle ditte fornitrici) sono il peculato, l’emissione e l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, l’indebita compensazione tributaria aggravata per l’inesistenza dei crediti compensati e il falso in bilancio, tutte aggravate per l’abuso e la violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio.