Nella qualità di Consigliere comunale, ritengo doveroso esprimere il mio pensiero e chiarire, al contempo, la mia posizione in merito al ricorso al TAR firmato e presentato da alcuni cittadini, al fine di ottenere l’annullamento delle Elezioni comunali tenutesi lo scorso giugno a Nocera Superiore.
Seppur nel pieno rispetto della legittimità della scelta effettuata, non ne condivido l’opportunità sia sotto il profilo politico che etico-morale.
I cittadini chiamati al voto, infatti, hanno espresso in maniera democratica una chiara volontà popolare, tradottasi nell’esito amministrativo a tutti noto, vagliato e certificato al termine di oltre un mese di lavoro dalla Commissione Elettorale Mandamentale insediata.
Credo che il ricorso presentato, preme ribadire, nonostante rappresenti l’esercizio di un legittimo e sacrosanto diritto riconosciuto dalla vigente normativa – risponda più a logiche politiche e personali esterne alla nostra comunità, probabilmente riconducibili alla longa manus di qualcuno intenzionato a trasferire in sedi diverse le sorti della città, sottraendole, quindi, al sano confronto dialettico e di contenuti, da concretizzare esclusivamente nel luogo deputato qual è il Consiglio Comunale.
Tale scelta, infatti, seppur apparentemente legata ed ancorata alla necessità di ripristinare il principio democratico, scalfito e leso da un esito elettorale viziato dall’incandidabilità di uno dei competitor, come paventato all’opinione pubblica, in concreto, cela recondite e diverse finalità.
Ai Tribunali preferirò sempre il Consiglio Comunale: luogo deputato al dialogo costruttivo per la comunità, oltre gli steccati ideologici e di partito, nel rispetto della rappresentanza popolare ricevuta e del bene comune.