Scattano le perquisizioni nei confronti dei protagonisti della violenta rissa che, lo scorso 1 settembre, ad Angri, ha coinvolto diverse persone nei pressi di un bar in piazza Doria. Si cercano le armi utilizzate durante gli scontri ed č per questo che sarebbero state eseguite perquisizioni , disposte dal pubblico ministero Michele Migliardi presso i luoghi frequentati dagli indagati che al momento sono 7 e che al momento rispondono dei reati di lesioni personali e tentato omicidio, possesso di armi in luogo pubblica e rissa. Le indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese hanno portato a chiarire la dinamica di quanto accaduto, avvalendosi anche delle telecamere di videosorveglianza e dei video girati col cellulare da alcuni passanti. In particolare le indagini si sarebbero concentrate sulle armi in possesso degli autori della rissa nella fattispecie un coltello e un oggetto contundente tipo ascia utilizzato durante l’alterco. Durante la colluttazione dove volarono anche tavoli e sedie, rimasero feriti gravemente alcuni dei partecipanti. Una prognosi di trenta giorni per uno di loro e lesioni multiple per un altro, che subě un colpo alla testa. Le perquisizioni troverebbero la Loro ratio nei “fondati motivi” che hanno portato a ritenere che nelle abitazioni o in altri luoghi legati agli indagati, in particolare ad Angri, Scafati, Sant’Egidio del Monte Albino, si trovassero gli oggetti utilizzati durante la rissa. La difesa degli indagati, tra l’altro tutti appartenenti a due nuclei familiari , č stata affidata tra gli altri agli avvocati Massimiliano Forte, Annalisa Califano e Carmela Maiorino.

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