I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza Torino hanno portato a termine, sotto il
coordinamento della Procura della Repubblica di Torino, un’articolata attivitŕ investigativa in materia di
contrasto al fenomeno della contraffazione e della pirateria di opere coperte da diritto d’autore, indebitamente
duplicate e memorizzate su supporti fisici oggetto di distribuzione a scopo di lucro, soprattutto attraverso i canali
di vendita on-line.
L’operazione, denominata “Coin-Up 80” e svolta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino, ha
riguardato, in particolare, la commercializzazione su tutto il territorio nazionale di console di gioco ove erano
precaricati milioni di videogame “piratati” delle piů rinomate software house mondiali di settore. Tali giochi
avevano come protagonisti noti personaggi del mondo dei videogame degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, tutti
tutelati da copyright, rientranti nel fenomeno del c.d. “retrogaming”, il quale, come noto, sta conoscendo una
fase di forte popolaritŕ ed espansione a livello commerciale.
Attraverso estese attivitŕ di perquisizione disposte dalla Procura della Repubblica torinese, effettuate tra la fine
del 2023 e la corrente annualitŕ in varie localitŕ nazionali (tra cui le province di Torino, Vercelli, Milano,
Bergamo, Varese, Bologna, Verona, Venezia, Napoli, Caserta e Bari), con l’ausilio dei Reparti del Corpo
territorialmente competenti, si č pervenuti complessive all’individuazione e al materiale sequestro di circa 12
mila console di gioco, su cui erano illecitamente memorizzati oltre 47 milioni di videogiochi “piratati”, per un
controvalore quantificato in oltre 47,5 milioni di euro.
Nel dettaglio, gli articoli sottoposti a vincolo consistevano in console di gioco, portatili o da collegare a uno
schermo/tv, con precaricati giochi diffusi nell’ultimo ventennio del secolo scorso. Tali dispositivi richiamavano
nella forma e/o nei tratti distintivi, senza possedere le previste licenze, le iconiche “retroconsole” dei produttori
ufficiali, storiche case produttrici di videogiochi che negli ultimi anni hanno rilanciato sul mercato le proprie
console prodotte nelle scorse decadi, le quali sovente riproducono in scala, con taluni aggiornamenti, quelle
originali.
Le attivitŕ investigative hanno consentito di ricostruire la filiera distributiva delle console, tutte di provenienza
cinese: la distribuzione avveniva attraverso i siti internet delle aziende italiane in ipotesi d’accusa coinvolte
nell’illecito commercio (con sede nelle province di Torino, Napoli e Bari) ovvero la rete fisica di punti vendita di
talune delle medesime aziende (presenti all’interno di centri commerciali sul territorio nazionale, nelle province
di Torino,
Referente: Colonnello Alessandro Langella – Nucleo pef Gdf Torino; Contatti: 01130471
Milano, Varese, Bergamo, Verona, Venezia, Bologna, Napoli e Caserta) nonché tramite uno dei piů grandi
marketplace mondiali.
Le console sono risultate altresě prive della marchiatura “CE” e – per qualitŕ di assemblaggio, non conformitŕ
elettrica e presenza di batterie non certificate – non idonee a garantire la rispondenza agli standard qualitativi in
tema di sicurezza per il consumatore.
I 9 responsabili italiani individuati – fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle
condotte ascritte – sono stati deferiti all’Autoritŕ Giudiziaria per i reati di introduzione nello Stato e commercio
di prodotti con segni falsi, frode nell’esercizio del commercio, ricettazione e violazione al diritto d’autore.
In applicazione delle disposizioni recentemente introdotte nel codice di procedura penale in tema di distruzione
delle cose sequestrate, su disposizione dell’Autoritŕ Giudiziaria procedente le console, prive anche delle
indicazioni previste dalla normativa ambientale, sono state da ultimo distrutte, nel rispetto delle regole
riguardanti lo smaltimento di tale tipologia di rifiuti.
La complessa operazione rientra nel quadro delle attivitŕ svolte dalla Guardia di finanza quale Forza di polizia
economico-finanziaria a competenza generale, a tutela della concorrenza e del mercato e volte a ricercare e
reprimere le piů insidiose frodi in commercio.

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