Sarno, novembre 2024

Sembra una giornata come tante ma non lo è, in giro regna un’aria di tensione, gli sguardi delle persone sono confusi e diffidenti, al calar del sole le famiglie rincasano senza potersi difendere, la giustizia domestica è reato, lo stato non ci protegge. Siamo barricati in casa impotenti nell’agire a rischio di essere anche colpiti da questi criminali.Ad ogni  rumore sbalziamo dalla sedie, il cuore a mille, allarmi, colpi di pistola, volanti con sirene.
 Siamo entrati letteralmente in GUERRA, si una guerra in cui i malcapitati difficilmente riescono a vincere. Invadono le nostre case  senza rispetto, nessuno vi da il diritto di ledere la nostra privacy ,di rovistare tra i nostri affetti, di scavalcare i mattoni costruiti con sangue e sudore, di appropriarsi dei nostri sacrifici o di un oggetto dal valore inestimabile non come tesoro ma in quanto ricordo d’infanzia.
La cittadina è distrutta, terrorizzata , chiede alle istituzioni di intervenire, nonostante sono stati intensificati i controlli ciò non basta, attualmente le autorità sono poche e lente, in quanto il corpo di vigilanza non riesce a rispondere alle numerose chiamate, i colpi , i tentativi di furto sono tanti, balzano da una strada all’altra depistando dalle strade principali alle secondarie utilizzate come via di fuga.
Vogliamo urgentemente  l’intervento di un ulteriore corpo di protezione, ossia l’ESERCITO uomini addestrati alla guerra, perché siamo entrati in uno stato di guerra in cui nessuno ci protegge. Abbiamo il pieno diritto si essere ascoltati  e difesi. Chiedo alla tv locale di intervenire e guardare con i proprio occhi quello che accade dalle 17.00 in poi nei vari rioni. Richiamiamo l’attenzione di ulteriori programmi d’attualità,dato che il nostro comune non ci ascolta chiudendo gli occhi di fronte a numerose segnalazioni, ma noi nn ci fermeremo utilizzeremo altri canali per mostrare la nostra amara realtà, anche attraverso una manifestazione in piazza, e perché no magari scrivendo anche a Salvini.

Lettera di una mamma impaurita, barricata dietro un vetro di una finestra, nascondendo ai figli il terrore e la cruda realtà cercando di proteggerli in ogni modo.

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