Agli inizi dello scorso mese di dicembre si è manifestato un grave caso di ingenti ammanchi di denaro dalle
casse del Comune di Cava de’ Tirreni: trasferimenti irregolari di somme, protrattisi per anni, pari a circa 2
milioni di euro, con almeno cento mandati di pagamento emessi in favore di soggetti terzi in assenza di titolo
giustificativo. Ammontare indicato solo in via provvisoria, e che starebbe aumentando con il proseguire delle
verifiche.
In merito a ciò il sindaco ha dichiarato in conferenza dei capigruppo di aver presentato un esposto contro
ignoti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore (fascicolo RG 8990/2024) a seguito
del quale ha disposto un provvedimento cautelare di sospensione per 30 giorni (poi prorogato per analoga
durata) nei confronti del dirigente del settore finanziario; ha quindi avviato l’iter per l’adozione di eventuali
sanzioni disciplinari nei riguardi di quest’ultimo, affidando ad interim al segretario generale il settore
interessato.
E’ verosimile cha quanto sta emergendo possa incidere sulla veridicità e, dunque, sulla regolarità degli atti di
bilancio adottati dall’ente dall’inizio delle illegittime distrazioni nonché sui provvedimenti finanziari attuali e
di quelli a venire.
Sembra infatti, ad una prima analisi, che i trasferimenti siano stati effettuati utilizzando prevalentemente
somme giacenti anche da più di dieci anni (!) su svariati capitoli di bilancio a titolo di residui passivi, senza
che vi fosse più alcuna necessità al riguardo.
In sostanza, dunque, i residui passivi utilizzati avrebbero dovuto essere da tempo cancellati, ma non lo sono
stati, nonostante i riaccertamenti annuali previsti dalla legge e quello straordinario effettuato in sede di
redazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dal Consiglio Comunale con delibera n.
41/2022 e quindi dalla sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti con delibera
77/2024/PRSP.
Di fronte ai dati che stanno affiorando in queste settimane, non è improbabile che l’incresciosa vicenda
possa inficiare anche la regolarità del citato piano di riequilibrio, minandone addirittura le fondamenta,
laddove adottato sulla base di numeri che nella realtà potrebbero rivelarsi inesatti o comunque su rilevazioni
contabili che stanno svelandosi nel complesso inaffidabili.
Ferma restando la competenza della magistratura ordinaria ad appurare i fatti e le eventuali responsabilità,
come rappresentanti dell’opposizione consiliare avvertiamo il dovere di investire le autorità amministrative
sovracomunali in indirizzo, deputate per legge al controllo amministrativo e finanziario dell’ente locale,
affinché vengano assunte le consequenziali determinazioni tese a garantire la correttezza degli atti di
bilancio del nostro Comune, specie di quelli da adottarsi per il prosieguo della consiliatura; correttezza che
per le ragioni spiegate appare non più assicurabile dal medesimo personale interno, politico e gestionale,
sotto il cui governo si sono ciclicamente consumate le gravi irregolarità sopra descritte.
In tale contesto non sembra smodata la richiesta di valutare l’opportunità di sottrarre in via prudenziale agli
organismi comunali ordinari, perlomeno nelle more delle pendenti indagini giudiziarie, la competenza a
gestire i servizi finanziari dell’ente e a proseguire nei controlli interni indirizzati a individuare i mandati di
pagamento irregolari (dei quali andrà appurato, oltre il numero, la natura e i destinatari effettivi), per
affidarla a soggetti esterni incaricati dalle autorità amministrative in indirizzo.
Tutto ciò premesso, gli scriventi restano a disposizione per ogni e ulteriore chiarimento e/o informazione,
anche in sede di (auspicabile) audizione personale.
Con osservanza
F.to i consiglieri comunali
dott.ssa Annalisa Della Monica, dott. Italo Giuseppe Cirielli De Mola, dott. Bruno D’Elia, dott. Raffaele
Giordano, avv. Marcello Murolo, prof. Vincenzo Passa, avv. Pasquale Senatore.