Circa 500 ragazzi, delle scuole superiori di tutta la Campania, si sono ritrovati a Napoli per le simulazioni in inglese delle attività diplomatiche dei Paesi delle Nazioni Unite. Chi ha difeso i diritti delle donne dell’Iraq, chi si è occupato del problema del fast fashion e della sua sostenibilità, chi si è fatto paladino della pace mondiale contro le armi nucleari, chi – ancora – ha discusso di come salvare la biodiversità. E’ il progetto Imun Napoli (Italian model Unitede nations) che consente ai giovani di tutte le regioni di “fare pratica” sulle emergenze mondiali simulando un’assemblea delle Nazioni Unite per accrescere la consapevolezza e la cultura dei diritti di cittadinanza contemporanei. Anche un “patto” tra generazioni successive di studenti: il modello, infatti, prevede che i “vecchi” studenti diventino tutor dei nuovi con un’azione di recruitment nelle varie scuole per poi accoglierli nella sede della cerimonia di chiusura che diventa una simulazione del Palazzo di vetro. Quest’anno l’assemblea si è svolta in più luoghi, tutti a Napoli, dal museo della pace di piazza Municipio al Maschio Angioino, dal Polo Shipping di corso Umberto all’Hotel Panorama. Tutti ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, qualche anno in più i director per un progetto organizzato da United network, cioè la più grande organizzazione europea che sviluppa e promuove percorsi innovativi di alta formazione per i giovani. Il progetto prevede anche la possibilità di accedere direttamente alle Nazioni Unite di News York dove negli anni scorsi sono stati ospite Big Mama, Joe Bastianich e Achille Lauro. Un modo per unire sensibilità artistiche, sociali e culturali nel nome della contaminazione delle idee e della valorizzazione delle differenze. Alla fine di questa edizione partenopea sono risultati vincitori Ilenia Ceparano (istituto Levi di Marano), best delegate commissione IAEA (l’agenzia atomica internazionale); Francesco Valerio Di Pietro (l’unico extraregione, abbruzzese, dal liceo D’Annunzio di Pescara), best position paper, DISEC (disarmamento e sicurezza intrernazionale); Carmine Cerullo (istituto fratelli Maristi, Giugliano) best speech sul fast fashion.

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